Speciale Dak’Art/2. Prima edizione della “Biennale des mômes”: i bambini espongono le loro opere

Speciale Dak’Art/2. Prima edizione della “Biennale des mômes”: i bambini espongono le loro opere

Grazie alla prima edizione della “Biennale des mômes”, ideata e realizzata con il sostegno dell’associazione Mbour Avenir dall’artista senegalese Balla Ndao, anche i bambini hanno avuto il loro spazio e momento creativo alla Biennale di Dakar. Secondo appuntamento con lo speciale Dak’Art 2016.

Sono in tutto 1023 i dipinti realizzati dai bambini nell’ambito della prima edizione della “Biennale des mômes”. La manifestazione artistica ha avuto luogo dal 4 all’8 maggio al Centro culturale Blaise Senghor di Dakar, durante la quale si sono svolti atelier per bambini delle scuole della città e per quelli che abitano nel quartiere antistante, eventi sportivi, giornate di sensibilizzazione sull’ambiente e persino una sfilata di moda dei piccoli protagonisti dell’evento.

A dare il benvenuto alla “Biennale des mômes”, all’entrata del centro culturale, era un’esplosione di colori. Appesi tutto intorno alle pareti, c’erano infatti i lavori realizzati dai bambini: al centro, invece, erano stati installati dei tavoli con vasetti di pittura, ben presto circondati da piccoli artisti affaccendati, pennello alla mano, intorno alle proprie opere d’arte. Il più piccino, aveva 3 anni. Tra i più grandi, c’era Mahmadou Ba. «Voglio fare il pittore da grande», mi dice banalmente ma orgogliosamente mentre mi mostra il suo capolavoro.

L'artista Balla Ndao
L’artista Balla Ndao

«È proprio questo il punto. Da tempo chiedo ai bambini cosa vogliano diventare da adulti, e tanti mi rispondono che vogliono essere militari», afferma l’artista plastico Balla Ndao, ideatore dell’iniziativa. «L’innovazione della “Biennale des mômes” è quella di far partecipare i bambini e i più giovani alla Biennale di Dakar. Abbiamo avuto la fortuna di lavorare con 3.000 bambini, che fra 10 anni potrebbero diventare dei biennalisti. L’obiettivo è quello di far contribuire i bambini allo sviluppo e alla promozione del nostro patrimonio culturale: siamo in un paese all’ 80% profano dell’arte, e la sensibilizzazione deve iniziare sui più piccoli». Un’opera di sensibilizzazione è stata compiuta durante l’evento anche sul tema del rispetto e della protezione dell’ambiente, attraverso un atelier durante il quale alcuni artisti da tutto il mondo sono venuti a lavorare con 469 bambini.

Da 20 anni Balla Ndao lavora in ambito artistico con i bambini di tutto il Senegal: negli stabilimenti scolastici, nelle daara (scuole tradizionali coraniche), con i bambini di strada. «Ho sempre giocato con i più piccoli e dato loro la possibilità di esprimersi artisticamente, di realizzare lavori con materiali diversi o di dipingere con un pennello. La promessa, era un giorno di riunire i loro lavori per farne una grande esposizione». Ed eccola qua.

Nella sala dell’esposizione principale, ogni parete ospitava i lavori di alcune scuole di Dakar che Balla Ndao aveva contattato, collaborando con alcuni artisti e professori. Tra questi, si potevano ammirare alcune opere realizzate con materiali di recupero, alcune realizzate da bambini disabili del Centro Taliboudabo di Dakar, grazie al sostegno del noto artista senegalese Kalidou Kassé.

Nella corte del Centro Blaise Senghor invece, erano esposti i lavori realizzati l’anno scorso dai bambini di alcune scuole della città di Mbour, nell’ambito di un’iniziativa realizzata in collaborazione con l’associazione Mbour Avenir: «l’anno scorso l’artista Balla Ndao è venuto da me e abbiamo deciso di andare nelle scuole materne e elementari, cattoliche e musulmane, per dare ai bambini delle piccole placche e della pittura: questi lavori sono il risultato. Così ci siamo detti che per la Biennale di Dakar avremmo dovuto fare qualcosa, perché ne erano uscite fuori delle belle opere», spiega Marie Claude Blanchin.

Per il momento, la “Biennale des mômes” ha una pagina facebook. L’idea, è quella di crescere, strutturarsi e organizzarsi meglio, in vista della prossima edizione della Biennale di Dakar. «Un mio piccolo sogno è che ogni città del mondo che ospita una biennale possa accogliere anche una “Biennale des mômes”», rivela Balla Ndao. Intanto l’appuntamento certo con i bambini senegalesi sarà ancora a Dakar nel 2018.

Guarda la galleria di foto:

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